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Le pulizie in Albergo -4-

Gli strumenti del mestiere

Il segreto per effettuare pulizie a regola d’arte è la buona organizzazione. Bisogna anzitutto stabilire quali sono le priorità, ossia quali camere possono essere sistemate per prime, valutare se ci sono richieste particolari dei clienti, se le camere lasciate dagli ospiti devono essere rioccupate e così via. La giornata ha inizio sempre con un brief, utile a organizzare il lavoro. Il reparto biancheria diventa il quartier generale nel quale si ricevono le consegne e dove si fa rapporto a fine turno.

Qual è il miglior alleato del personale ai piani? Naturalmente non si può effettuare un buon lavoro senza un carrello fornito dei prodotti e degli strumenti necessari per portare a termine i propri compiti e senza il carrello con la biancheria pulita. La preparazione del carrello è fondamentale perché così consente di evitare di dover tornare indietro per riprendere prodotti per la pulizia o capi di biancheria.

Il carrello pulizie hotel deve essere composto da due sacchi, uno per contenere i rifiuti e l’altro per riporre la biancheria sporca; inoltre bisogna disporre dei prodotti per trattare le diverse superfici (come moquette, parquet e ceramica). In particolare, sono necessari un detergente multiuso, un detergente per i vetri, prodotti per lucidare le cromature, disinfettante per i sanitari, panni per spolverare, guanti di gomma, spugne e panni per il lavaggio e l’asciugatura delle superfici, scopa o aspirapolvere, paletta.

Attenzione: bisogna cambiare spesso spugne e guanti, in caso di usura o sporco, per garantire la massima pulizia degli ambienti.

Sul carrello ci devono essere anche i cartellini di ricambio: per esempio i cartellini “non disturbare” o “rifare la camera”, il cartellino con le norme di sicurezza, la guida alla televisione, buste per gli indumenti, bicchieri di vetro e di plastica, posacenere, flaconi shampoo e saponi.

Il carrello della biancheria deve essere dotato di coperte, lenzuola, federe, copriletto, accappatoi, asciugamani di diversa grandezza, tappeti da bagno. Il personale deve stabilire quando è necessario cambiare la biancheria e deve anche valutare se la biancheria stessa è stata danneggiata o usurata. Il cambio della biancheria può dipendere anche dal tipo d’albergo e dalla frequenza prevista per questo tipo di servizio. Occorre tener presente anche il numero di persone presenti nell’albergo per programmare i cambi e assicurarsi di avere a disposizione biancheria pulita. La situazione di “emergenza” è un fenomeno che non dovrà mai verificarsi perché  rallenta il lavoro e soprattutto irrita il cliente, rappresentando un danno per gli affari: senza biancheria non possono ritenersi agibili le camere.

Disporre di un ampio rifornimento di biancheria allunga anche la vita dei capi stessi, che devono subire meno lavaggi e operazioni di stiratura. Il personale addetto ai piani deve coordinarsi con il responsabile della lavanderia, per fare in modo che il conto dei capi ricevuti e consegnati corrisponda sempre. Periodicamente, invece, bisogna effettuare il conto della biancheria, in maniera tale da capire se riacquistare alcuni capi, se taluni sono stati persi o se si sono usurati.

In sintesi, i passi da seguire per una perfetta organizzazione delle pulizie in albergo sono:

  • organizzare la pulizia delle camere in base alle urgenze e non in base al numero della camera
  • ogni giorno gli addetti alle pulizie devono avere una lista chiara e comprensibile che detti l’organizzazione delle pulizie
  • la lista delle camere deve contenere uno spazio in cui si annotano le condizioni della camera, se manca qualcosa, oppure se ci sono guasti da riparare
  • cominciare la pulizia accendendo tutte le luci o aprendo la serranda o le tende (se è mattina). La luce, infatti, aiuta a lavorare meglio e in maniera più spedita.
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Le pulizie in Albergo -3-

Tempi e consigli per un servizio efficiente

Quanto tempo è necessario per effettuare le pulizie in albergo? Non c’è una risposta universale: bisogna tener presenti il numero delle camere e il personale impiegato. Inoltre, vanno considerate le dimensioni della camera: una suite suddivisa in più ambienti necessita sicuramente di più tempo rispetto a una camera standard.

Fare le pulizie non è semplice tuttavia ci sono degli accorgimenti che si possono adottare per rendere più facile lo svolgimento dei lavori. Il punto di partenza è Arredamento della camera: infatti, la scelta e il posizionamento degli arredi sono sicuramente dei fattori che influenzano il lavoro. Ad esempio, ci sono superfici che richiedono maggior cura e attenzione, per cui se si ha poco personale da destinare alle pulizie è opportuno scegliere mobili e complementi che si possano pulire con estrema facilità. Inoltre, piccoli spazi fra i mobili o fessure non raggiungibili con scopa o aspirapolvere favorisce il proliferare di allergeni e polvere.

In più, si consiglia di collocare in camera solo i mobili e i complementi strettamente necessari: non sovrabbondare con le decorazioni, come quadri e suppellettili, perché anche questi vanno puliti!

Altro fattore che influenza i tempi e le operazioni di pulizia è il cliente. Gli ospiti non sono tutti uguali: ci sono persone che mantengono un certo ordine e altre che, al contrario, sono più inclini al disordine. In questi casi, le cameriere ai piani devono destreggiarsi tra gli effetti personali del cliente come valigie o vestiti.

Le cameriere devono essere pronte a fronteggiare qualsiasi evenienza: anche in questo caso scegliere uno staff in grado di effettuare il servizio in maniera veloce e discreta può fare la differenza.

Perché la discrezione è fondamentale? Perché, come dicevamo, i clienti spesso hanno tantissime pretese anche quella di rimanere in camera durante le pulizie! In questo caso le operazioni sono ulteriormente rallentate, sempre che si riesca ad effettuare un lavoro a regola d’arte. Ci sono anche ospiti che appendono il cartellino “non disturbare” per più giorni di seguito: questo poi non facilita la pulizia della camera anche se, generalmente, non dovrebbe essere permesso per più di due giorni di fila.

La cameriera deve poter entrare nella camera, anche previo accordo con l’ospite, non solo per effettuare la pulizia degli ambienti ma anche per sincerarsi delle condizioni del cliente e dello stato generale della stanza. È indispensabile non far trascorrere più di due giorni senza entrare in una camera, per evitare che lo sporco si accumuli al punto tale da dover intervenire in maniera più pesante e dispendiosa in termini di tempo.

Se pensate che fare la cameriera sia un lavoro semplice, adesso dimostreremo che non è così! Una cameriera, infatti, non si occupa solo di sistemare il letto, cambiare la biancheria o riassettare il bagno, ma deve effettuare anche la pulizia di tutto ciò che è presente in camera.

Una ricerca condotta dall’Universita di Houston e Purdue, presentata durante un congresso dell’American Society for Microbiology di San Francisco, ha dimostrato come i batteri nelle stanze d’albergo si annidino su oggetti insospettabili. La ricerca è stata condotta prendendo a campione degli alberghi del Texas, dell’Indiana e del South Carolina. Gli angoli più contaminati sarebbero gli interruttori della luce, i telecomandi e la tastiera del telefono. Non sorprendono, invece, il lavandino e il water.

La minaccia reale si nasconde negli attrezzi del mestiere: spugne, guanti, scope e così via. Questi strumenti figurano tra i più contaminati e fungono da veicolo di diffusione di germi e batteri.
A oggi, quindi, è richiesta una maggiore attenzione agli albergatori nell’offrire agli ospiti degli ambienti effettivamente puliti e sicuri, utilizzando prodotti specifici e rinnovando frequentemente gli attrezzi utilizzati per la pulizia.

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Le pulizie in Albergo -2-

Il personale addetto alle pulizie

La pulizia professionale degli ambienti di un albergo richiede personale specializzato. Nessun macchinario, infatti, potrebbe mai sostituire la manodopera umana: per questo, gli albergatori devono effettuare una selezione accorta del personale, ricordandosi che non si sta assumendo una persona esclusivamente “per le pulizie o per rifare i letti”, ma un professionista in grado di offrire alla struttura una serie di vantaggi, tra cui:

  • soddisfazione del cliente
  • attraverso la pulizia, il prolungamento della vita media del mobilio e delle superfici che richiedono trattamenti
  • la miglior immagine possibile della struttura ricettiva

Per questo, la scelta del personale non può essere lasciata al caso: bisogna anzitutto selezionare personale fortemente motivato, in grado di lavorare in sintonia con i superiori e i colleghi. È importante che ogni singolo elemento conformi il proprio carattere e mitighi i propri difetti, al fine di effettuare qualsiasi compito in maniera efficiente e propositiva.

Cortesia e professionalità sono due doti fondamentali. Se si ricevono rimproveri e richiami, bisogna sempre cercare di mantenere la calma, considerando che spesso le critiche possono essere un mezzo per crescere e migliorarsi come professionista.

Il personale addetto alle pulizie dovrà conformarsi ad alcune regole comportamentali per eseguire al meglio il proprio lavoro. Per esempio, al datore di lavoro, al direttore d’albergo e ai propri superiori bisogna sempre dare del “lei”: soprattutto davanti ai clienti, è importante far capire qual è la gerarchia all’interno dell’albergo. Questo consiglio vale anche se, di comune accordo, tutto lo staff comunica dandosi il “tu”.

È molto importante avere sempre la divisa pulita, la pettinatura in ordine e mani e unghie curate: la pulizia personale è fondamentale, non solo per dare una buona impressione di sé a colleghi e clienti ma anche come segno di rispetto.

Con i clienti bisogna sempre mantenere un atteggiamento comprensivo e sorridente anche quando è il cliente stesso che rallenta lo svolgimento delle operazioni di pulizia. Bisogna inoltre essere in grado di colloquiare con gli ospiti. Talvolta, può accadere che il cliente si rivolga al personale ai piani per chiedere informazioni sul posto, sui ristoranti o sulle attrazioni presenti in città. In questi casi bisogna essere preparati per offrire sempre il giusto consiglio. Anche se si sta lavorando, è bene interrompere le proprie mansioni per offrire all’ospite tutto il supporto di cui ha bisogno.

Nello svolgimento del proprio lavoro, infine, bisogna evitare tutte quelle manifestazioni e quei comportamenti che possono dare fastidio all’ospite, come ad esempio parlare ad alta voce, litigare con i propri colleghi, far entrare personale non addetto in camera durante le pulizie, utilizzare il telefono in camera se non per emergenza, scambiare commenti davanti al cliente.

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Le pulizie in Albergo -1-

Pulito è sinonimo di buona accoglienza

Tra i primi particolari che un viaggiatore nota non appena varca la soglia di un albergo, c’è sicuramente la pulizia degli ambienti. Questo aspetto non va mai sottovalutato perché costituisce un tassello importante nel processo di fidelizzazione della clientela.

La pulizia degli ambienti comuni e delle camere deve essere eseguita accuratamente da personale qualificato e competente, in grado di offrire un servizio impeccabile e che non passi inosservato. Dal momento in cui l’ospite entra nella struttura ricettiva deve avere la certezza che l’ambiente risulti salubre per poter iniziare in tutta tranquillità il proprio soggiorno.

Ricevere critiche o recensioni negative riguardanti la pulizia dell’albergo può compromettere il proprio business e il buon nome dell’albergo e quindi influire in maniera significativamente sulle prenotazioni.

Il personale che si occupa della pulizia delle camere svolge un ruolo fondamentale nella creazione di una reputazione positiva dell’albergo. Attraverso la propria azione non solo ha la responsabilità di mantenere puliti gli spazi ma contribuisce anche a creare l’atmosfera di intimità e tranquillità che deve essere propria di qualsiasi struttura ricettiva. La gratificazione per il lavoro svolto non può prescindere dalla soddisfazione del cliente.

Chi si occupa della pulizia delle camere deve saper intrattenere rapporti sia con i propri superiori che con i clienti. La cortesia deve essere sempre accompagnata da una grande professionalità: effettuare male il lavoro di pulizia equivale a essere scortesi con i clienti che si ospitano. Dall’altro lato, deve essere rispettata la dignità del lavoratore, che offre con la propria azione un contributo indispensabile per rendere efficace e remunerativo il processo di accoglienza.

In sintesi, un albergo pulito è una struttura che potenzialmente può avere successo: nei prossimi post vedremo nel dettaglio quali sono gli aspetti che bisogna tener maggiormente in considerazione.

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La Governante -2-

La governante e il cliente: come creare un rapporto di fidelizzazione

Il Professional Hausekeeper gioca un ruolo fondamentale nel processo di fidelizzazione della clientela: per sua vocazione questo è un ruolo che funge da tramite tra l’ospite e i reparti dell’albergo che lavorano “dietro le quinte”.

Pertanto la governante deve sapersi relazionare con gli ospiti. Le tecniche comunicative da utilizzare in questo caso non coinvolgono solo ed esclusivamente il linguaggio verbale, ma anche il linguaggio del corpo e l’espressività.

Una governante deve saper riconoscere il cliente e rivolgere per prima il saluto, così da cominciare un dialogo e far sentire l’ospite ben accetto. Nella comunicazione con i clienti non bisogna mai perdere il contatto visivo: infatti è necessario guardare il proprio interlocutore negli occhi in maniera tale da farlo sentire importante e soprattutto infondergli la sicurezza di essere ascoltato. È quindi indispensabile controllare la mimica degli occhi per celare espressioni di disaccordo.

Non bisogna dimenticare mai di sorridere quando si parla con gli ospiti: il sorriso è interpretato come segno di accoglienza, mette a proprio agio il cliente e lo aiuta a esprimere le proprie richieste. Il linguaggio utilizzato per confrontarsi con gli ospiti deve essere sobrio e misurato, stando attenti a evitare frasi impersonali o stereotipate, che danno alla comunicazione un aspetto meccanico.

La governante deve sempre mostrare comprensione, cercando di soddisfare le esigenze del cliente, rispondendo precisamente alle domande ed eventualmente offrendo il proprio consiglio. Il tono di voce da utilizzare deve essere sempre dolce e pacato, così da rendere la comunicazione piacevole.

Infine, alla governante è richiesto anche un rispetto di regole comportamentali che non possono essere ignorate: essere sempre puntuale e riuscire a creare armonia tra i colleghi affinché si lavori efficientemente e in un clima di serenità. Deve inoltre curare nel dettaglio il proprio aspetto ed essere sempre in ordine, indossando una divisa pulita e in buono stato. Una governante che si presenta in modo sciatto o poco curato è sinonimo di un albergo poco curato.

La figura di Professional Housekeeper rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per tutto il personale d’albergo e per gli ospiti. Chi desidera intraprendere questo mestiere deve ben conoscere le mansioni e avere un grande senso di responsabilità.

Dall’altro canto l’albergatore che desidera assumere un governante nel proprio team di lavoro deve assicurarsi di trovare una persona dinamica che a un buon bagaglio di conoscenze teoriche accosti senso pratico e capacità di problem solving, per fronteggiare brillantemente qualunque situazione.

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La Governante -1-

Compiti e competenze della governante d’Albergo

Il segreto del successo di una struttura ricettiva dipende dall’organizzazione e dalla scelta di personale competente, in grado di collaborare per un unico obiettivo: la soddisfazione del cliente.

Un ruolo decisivo di questo complesso ingranaggio spetta sicuramente al reparto housekeeping, che ha il compito di prendersi cura materialmente della struttura e di assicurare agli ospiti determinati servizi affinché il soggiorno risulti piacevole.

In particolare il mestiere di governante negli ultimi anni è stato notevolmente rivalutato, per cui oggi è richiesta una maggior competenza e specializzazione: la governante è, infatti, un vero e proprio manager che deve gestire il proprio reparto e rapportarsi con i superiori.

Titoli di studio richiesto per la professione di Professional Hausekepeer

Per accedere a questo ruolo è necessario essere in possesso di un diploma di scuola media inferiore, superiore o una laurea. Ovviamente sono avvantaggiati i candidati che hanno conseguito un titolo di studio a indirizzo turistico-alberghiero.

Per conseguire la qualifica di Professional Housekeeper bisogna seguire corsi ad hoc presso scuole specializzate. Si tratta, infatti, di una figura completa che deve interagire nel proprio comparto ed essere dotata di competenze avanzate, come ad esempio la conoscenza di lingue straniere e dei sistemi gestionali, dei compiti e delle mansioni da portare a termine.

Competenze richieste al Professional Housekeeper

Il Professional Housekeeper, come detto, deve avere una formazione specialistica, così da assolvere meglio ai suoi compiti, ottimizzando tempo e risorse. È necessario, ad esempio, che sappia utilizzare i sistemi di gestione alberghiera, per redigere i budget di comparto, per registrare le spese o gli interventi di manutenzione, comunicare tempestivamente con gli altri reparti oppure creare un database degli oggetti smarriti o dimenticati in albergo.

Ecco in sintesi le competenze di un Professional Housekeeper:

  • formazione professionale in scuole specializzate nel settore turistico
  • conoscenza del pc e dei sistemi gestionali
  • conoscenza di almeno una lingua straniera
  • buona capacità di relazionarsi con superiori e colleghi
  • buona capacità di organizzazione e di risoluzione dei problemi
  • capacità di guidare un team di lavoro
  • tatto e discrezione nella gestione delle criticità

Un team housekeeping impreparato può avere ripercussioni sul processo di fidelizzazione della clientela. La mancanza di lamentele da parte dei clienti non significa necessariamente che siano soddisfatti. Per molti clienti, infatti, la delusione porta alla rassegnazione che quella struttura non potrà migliorare, da qui probabilmente la scelta di non sollevare alcuna critica. Ovviamente se la struttura è sciatta e trascurata, gli ospiti non vorranno tornarci.

Un team housekeeping poco efficiente rappresenta anche una doppia voce di spesa per l’albergatore: una struttura maltenuta invecchia e si deteriora molto più rapidamente per cui l’albergatore oltre ai dovuti stipendi dovrà anche far fronte a ingenti e frequenti interventi di ristrutturazione.

Ala governante sono richieste anche alcune competenze pratiche come saper stirare, cucire, effettuare la manutenzione dei complementi di arredo anche con macchinari professionali.

In più deve tenere aggiornato l’inventario della biancheria delle stanze e dei tovagliati del ristorante affinché in nessun ambiente manchino elementi indispensabili. La governante è responsabile anche delle divise di tutto lo staff. Tutte queste mansioni richiedono un’alta professionalità. Il Room Division Manager è la figura professionale che ha il compito di valutare e controllare l’operato della governante.

Housekeeper all’opera: compiti e responsabilità di una perfetta governante

La parola governante ha a che fare con “governo”: l’albergo quindi è il regno della governante che con la sua azione deve lo mantiene al meglio e fa sì che sia sempre al passo con i tempi. Ormai la governante è da considerarsi il braccio destro del direttore d’albergo, in quanto i suoi compiti nel corso del tempo sono stati ampliati considerevolmente.

“L’azione di governo”, per così dire, si applica in due ambiti distinti: se da un lato la governante è la padrona di casa e quindi deve essere attenta alla gestione delle diverse vicissitudini, allo stesso tempo è impegnata in un’azione di gestione della clientela e delle specifiche esigenze.

La governante non solo controlla che le camere siano a posto ma deve contribuire in maniera attiva a mantenere vivo il decoro della struttura. Dalla macchia sul pavimento a una divisa rovinata, è sempre lei che interviene per riportare l’ordine.

Alla governante spetta il controllo della salubrità e del funzionamento di tutti i reparti dell’albergo. In particolare se la struttura è dotata di cucina, in collaborazione con lo staff competente, deve effettuare ispezioni periodiche per assicurarsi che tutto sia pulito e che il personale lavori in maniera corretta e rispettosa delle regole.

Essere governante non è un mestiere semplice ed è consigliabile scegliere una risorsa che abbia già svolto mansioni pratiche all’interno di una struttura ricettiva: in questo modo avrà una visione concreta del lavoro, delle difficoltà e potrà apportare un contributo personale.

Essendo una team leader, la governante ha la responsabilità del comportamento del personale ai piani: guardarobiera, cameriere e facchini. Ciò significa che deve valutarne la produttività sul lavoro e la capacità di portare a termine positivamente i compiti assegnati.

Riassumendo in poche parole la governante deve avere una visione globale della realtà, intesa come gestione di tutti i compiti e consapevolezza della struttura alberghiera in cui svolge i propri compiti. Inoltre, deve saper cooperare con le altre figure professionali a qualsiasi livello per gestire i compiti ordinari e allo stesso tempo per gestire le emergenze efficacemente.

Quindi chi si appresta ad assumere una governante nel proprio albergo deve assicurarsi che sia a conoscenza:

  • delle principali tecniche di pulizia e manutenzione delle camere dei clienti, con particolare attenzione per le superfici e i materiali trattati
  • delle tecniche di pulizia e manutenzione dei locali pubblici dell’albergo
  • tecniche di pulizia e manutenzione dei locali riservati al personale

In più deve essere in grado di:

  • gestire i budget ottimizzando i costi di reparto ed evitando gli sprechi
  • controllare e la biancheria dei clienti ed effettuare cambi su richiesta
  • mantenere, rammendare e acquistare la biancheria e le Divise per albergo
  • mantenere, rinnovare i mobili
  • gestire e acquistare i prodotti di cortesia
  • gestire il personale e le esigenze dei propri collaboratori (selezione del personale, assunzione di collaboratori, stabilire turni di lavoro, controllare congedi per malattie, ferie e così via)
  • gestire le manifestazioni e gli eventi organizzati dalla struttura ricettiva
  • gestire il guardaroba, in collaborazione con la guardarobiera
  • gestire e programmare gli interventi di manutenzione in collaborazione con il manutentore dell’albergo o con la ditta che gestisce il servizio di manutenzione
  • assicurarsi che l’ospitalità riservata ai clienti sia conforme agli standard dell’albergo