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Da Sapere

Aprire un Bed and Breakfast

Per aprire un’attività di bed and breakfast non è ad oggi necessario aprire una partita Iva né iscriversi alla Camera di commercio, solo se l’attività è inferiore ad un trimestre nell’anno e per un massimo di 3 camere per un totale di 6 ospiti. Altrimenti sarà necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio come “affittacamere” ed aprire una partita IVA.
La prima cosa importate da valutare è accertarsi che il regolamento condominiale non preveda il divieto di apertura di bed and breakfast.
Occorre sapere che le camere devono avere un minimo di superficie: 8 mq per la singola , 20 per la doppia, 24 per la tripla; gli impianti elettrici devono essere a norma di legge; se non si è proprietari dei locali, ma si hanno in affitto, occorre ottenere “l’atto di assenso” da parte del proprietario.

Prima di avere ospiti dovrete informarvi presso il commissariato della vostra zona o la questura su e come dovrete comunicare i dati delle persone che ospiterete tramite la “scheda di notifica”, moduli che è possibile acquistare presso le cartolerie specializzate in modulistica.

Il “BED”
Una volta ottenute tutte la autorizzazioni potrete iniziare ad arredare le camere. Sono strettamente necessari: il letto, un comodino per ogni posto letto, un lampadario e una lampada per comodino, una sedia, uno specchio, una presa di corrente e un cestino rifiuti.
Per un maggior comfort per l’ospite sarebbe opportuno dotare la stanza di una sedia per ogni posto letto, di uno scrittoio, di un frigobar e di una cassaforte per riporre oggetti preziosi ma anche documenti ecc.
Frigobar e cassaforte sono optional,  hanno oggi un costo contenuto ma danno un notevole risalto al vostro grado di ospitalità. Vedi i vari accessori complementari utili in una camera di un Bed and Breakfast.
Non è strettamente necessario che il frigobar sia rifornito di particolari bibite o snack, ma in estate diventa un accessorio quasi indispensabile. Il consiglio è di far trovare all’ospite almeno due bottiglie piccole di acqua minerale, una gassata e una naturale per la prima notte. Sono piccoli accorgimenti che non costano quasi niente, ma che fanno la differenza.

Il bagno: meglio sarebbe, avendone la possibilità, di averne uno privato per camera, ma si può, anche avere un solo bagno in comune con le altre camere. Ovviamente dovrà essere dotato di water, di bidet, di lavandino, di doccia o vasca, ma dovrà essere anche dotato di una chiamata di allarme e di un cestino per i rifiuti. Si consiglia la sistemazione a parete di un buon asciugacapelli. Nel caso di bagno in comune con altre camere, la porta deve esser chiudibile dall’interno.

La pulizia delle camere e del bagno deve essere effettuata ogni giorno, la biancheria deve essere cambiata almeno una volta alla settimana e ad ogni cambio ospite.
Stampatevi dei biglietti da visita o meglio delle cartoline con la foto della struttura o dei dintorni da far trovare in camera all’arrivo, raccolti in una cartellina con una penna e un blocco notes. Serviranno all’ospite per ricordarsi di voi e per raccomandarvi ai loro conoscenti se saranno rimasti contenti del soggiorno. Sta a voi non deluderli.
Non dovrete considerare una spesa le piccole attenzioni che riserverete loro, ma un investimento sul ritorno che ne avrete dalla pubblicità più redditizia, quella di un cliente soddisfatto che parla di voi procurandovi nuova clientela.
Una buona linea cortesia in bustine o in flaconi: shampodoccia – saponetta e la cuffia usa e getta sono prodotti indispensabili che hanno un piccolissimo costo, ma una grande resa nella immagine della struttura. Potrete scegliere ad esempio una linea in sintonia con i prodotti della vostra regione ad esempio  “all’olio di oliva o al vino”, ad esempio sul sito www.linea-cortesia.it si trovano ottimi prodotti a prezzi convenienti.
Fatevi un archivio dei dati dei vostri clienti con la loro email. Vi servirà per mandar loro gli auguri a Natale o per il compleanno, eventuali offerte speciali personalizzate o comunicazioni

Il “BREAKFAST”
E’ un momento importate della vacanza infatti la prima colazione può essere un simpatico momento di incontro col turista che spesso desidera avere preziosi consigli sulle cose da fare o da visitare nella zona che voi ben conoscete e di cui può avere fiducia.
La colazione viene normalmente consumata in una stanza comune con un buffet sistemato su un tavolo. E’ importante che i prodotti siano ben esposti in contenitori idonei, cestini per il pane e le marmellate, fruttiere, vassoi refrigerati per gli yogurt e il burro.
Fate molta attenzione che le stoviglie e i bicchieri siano ben puliti e non scheggiati.
Chi non ha l’apposita autorizzazione dell’ASL potrà servire solo alimenti confezionati e sigillati, al massimo potranno essere riscaldati, ma senza manipolazioni.
Cosa non deve mancare: frutta di stagione, acqua, cereali, marmellate e miele, caffè, the, burro, latte, yogurt, fette biscottate, pane. Se volete, per distinguervi, offrire snack, marmellate e bevande bio sul sito www.prodottiperminibar.it troverete una ampia scelta.
Se avete ospiti del nord Europa: formaggi, uova, bacon o prosciutto cotto, succo di arancia. Se poi avete la possibilità di aggiungere prodotti genuini, freschi e locali, saranno senz’altro graditi da qualsiasi ospite.
Comunque la massima attenzione alla freschezza dei prodotti e alla pulizia eviterà di farvi incorrere in rischi di natura igienico sanitaria.

I dati relativi a permessi e requisiti sono soggetti a cambiamenti e regolamentati anche da leggi regionali.

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MiniBar per hotel

Io tengo il frigobar vuoto

Cosa offri all'ospite?Peccato!
Alcuni Albergatori pensano che sia inutile offrire un buon servizio di frigobar in camera e lasciano il frigobar vuoto, peccato appunto, hanno fatto un investimento è non provano nemmeno a recuperare le spese.
In realtà questo servizio, se ben gestito, porta ricavi interessanti, certamente bisogna investire anche un po’ di tempo e idee in prove per vedere quale strategia porta il miglior risultato in una specifica struttura. Non esistano formule magiche, ogni struttura è unica quindi bisogna valutare quale approccio è il migliore con fantasia e tenendo sempre il piano dei conti a portata di mano.

Come hanno ben spiegato i relatori del corso “Tecniche e Strumenti di Gestione Alberghiera”, il servizio di frigobar porta due vantaggi competitivi, contribuisce alla Brand Reputation, fornendo un servizio completo che porta appunto al secondo vantaggio che è il ritorno economico.
Dal punto di vista del cross selling il frigobar è uno degli elementi più interessanti.

Dello stesso parere è anche Trademark Italia, azienda leader del turismo e dell’ospitalità, nella sua ultima newsletter un suo articolo dal titolo “Coraggio Direttore: rivoluzione al minibar” parla proprio di questo, vedendo il minibar come operazione di marketing.

Anche nel sito FriendStrategy puoi trovare una visione su come è vissuto, da parte dell’ospite, il frigobar offerto vuoto, troverai anche  interessati spunti sulla promozione del servizio di frigobar.

Anche tu sei un viaggiatore e come tutti, al momento che entri in una camera d’Albergo, una delle prime cose che farai è sicuramente quella di aprire il frigobar per la curiosita’ di vedere cosa contiene e se contiene i soliti prodotti o peggio ancora prodotti senza marca, di qualità scadente la delusione ti assale, lo stesso accade agli ospiti delle strutture che non curano il servizio di frigobar.

Soluzioni di frigobar per camere d’albergo.

 

 

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Da Sapere

Il 12 giugno di Nea Xenia Lab

Corso per AlbergatoriCi sono argomenti che reputo importanti per una corretta tutela del lavoro e degli investimenti di un Albergatore e che, tra gli altri, sono stati tra i motivi per cui ho deciso di affidarmi alle competenze organizzative, professionali e oratorie di Roberto Necci e Guglielmo A. del Fattore, i due soci co-fondatori del laboratorio d’idee e consulenze Xenia.

Tra gli argomenti che saranno affrontati il 12 giugno 2013 durante il corso di formazione Tecniche e Strumenti di gestione alberghiera organizzato da Nea Xenia Lab, promosso e sponsorizzato da Fas Italia, ce ne sono alcuni strettamente correlati al difficile momento economico e finanziario attraversato dal nostro Paese.

I problemi di management di una struttura ricettiva in tempo di crisi non si risolvono con un singolo corso, è vero. Il 12 giugno però è dedicato a ben altro: alla tua voglia di risposte concrete senza promesse vuote.

Stefano Mandò
A.D. Fas Italia

L’intervista che segue è stata possibile grazie alla cortese disponibilità del dottor Necci e di del Fattore nell’anticipare alcuni dei contenuti che tratteranno il prossimo 12 giugno a Roma. Introduzione e domande a cura di Alessandro Mirri.

Il mercato del Turismo sta affrontando un momento difficile e non è il solo comparto di riferimento del PIL italiano a lamentare la percezione di una recessione che non sembra avere fine. Gli operatori di settore rispondono alle difficoltà della crisi in diversi modi. Uno di essi è quello di favorire e dare forza alla nascita e proliferazione di “leggende urbane” a uso e consumo di speculazioni promosse come se fossero notizie dell’ultima ora o nuovi trend di mercato, oggettivi e inattaccabili. Un esempio sono quei “trend salva business” che vengono spinti da alcuni tabloid, comunicatori affermati, con pagine d’atterraggio dirette sugli articoli di quotidiani dove casualmente ci sono campagne pubblicitarie mirate, divulgazione di “analisi di mercato” condotte da “misteriosi pool di esperti”. Sono trend che devono essere sicuramente considerati ma che vanno analizzati partendo dalla giusta prospettiva per evitare errori d’investimento che aumenterebbero il clima di crisi percepito da un’attività mal indirizzata piuttosto che mal consigliata.

Quando e per quale motivo un albergatore dovrebbe / non dovrebbe dare eco a notizie di settore che “annunciano” trend “salva business” come il più recente nato sull’onda di tabloid e comunicatori del Regno Unito che marcano sulla anti-economicità del servizio minibar proponendo la soluzione dei distributori al piano o in hall ?

Come spiegheremo diffusamente durante il corso, alcuni tipo di servizio, tra cui il minibar, rispondono ad esigenze dirette dei clienti, specie di coloro provenienti da determinati mercati extra europei. Non offrire un tale servizio in camera rappresenterebbe per gli ospiti, soprattutto in alberghi di determinate categorie, un tradimento delle aspettative. Diffusamente in questi anni si è parlato di anti economicità del servizio di minibar, ma semplicemente perché non viene considerato come un reale investimento. In tale ottica infatti, se utilizzato con creatività ed espressione dell’unicità del proprio hotel, porterebbe ad un vantaggio competitivo con una valenza ambivalente. Infatti da un lato permetterebbe indubbiamente di contribuire al miglioramento dell’immagine dell’albergo, ossia la famosa Brand Reputation alla base delle strategie e tattiche tariffarie al giorno d’oggi. Dall’altro lato permetterebbe di fornire un servizio completo e con possibili ritorni economici interessanti. Non è un caso che, dal punto di vista delle tecniche di cross selling, diversi revenue manager considerino il minibar uno degli elementi più interessanti, specie nel caso venga fornita una buona varietà di prodotti, in grado di colpire più esigenze e a prezzi appetibili, ma comunque profittevoli. A mio parere dunque non va tolto il minibar dalle camere, va cambiato il metodo di gestione del servizio, troppo spesso nel nostro settore per seguire mode o sterili tagli dei costi si perde di vista l’obiettivo principale: dare una risposta alle esigenze della clientela.

Non mi risulta che il minibar sia un servizio non richiesto, anzi…

Aggiungo che personalmente non sono del tutto a favore dell’utilizzo esagerato che si sta prospettando per i distributori automatici, al massimo li vedo come erogatori di prodotti complementari, ma ovviamente questo dipende dalla tipologia della struttura ricettiva e dal proprio target di clientela. In un budget hotel sul genere della catena tedesca Motel One, espressamente rivolta ad un target giovanile o no frills, il servizio automatico è sicuramente quello preferibile.

Una crisi di mercato o la stagnazione di un’attività provoca di riflesso la ricerca di nuove opportunità di guadagno. D’altra parte, maggiori sono le difficoltà e più è necessario offrire concretezza. Il prezzo in caso di fallimento è un mancato passaparola, un feedback negativo di troppo, il silenzio del potenziale cliente di fronte ad un investimento pubblicitario, comunicativo, informativo che non riesce a relazionarsi con le sue esigenze. Un problema ben noto agli Albergatori ma, concretamente, quali sono gli errori più comuni causati dalla voglia di recuperare il terreno perso o dall’inesperienza figlia del cambio di rotta dei mercati dal 2008 ad oggi ?

I c.d. new media e gli strumenti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica, più che un’alternativa, stanno diventando la base della commercializzazione delle aziende, in particolare per il comparto turistico ricettivo. Intendiamoci, l’online E’ il mercato turistico, per alcuni alberghi costituisce anche oltre il 70% dell’intero fatturato. La costruzione di una strategia commerciale e promozionale online, di pari passo con lo sviluppo delle IT interne all’azienda, è alla base dell’attuale proposizione sul mercato degli alberghi. Questo passaggio, esploso con forza nell’arco degli ultimi 10 anni, è ancora sottovalutato da determinate aziende ed è questo uno dei particolari problemi, nonché rischio, per gli imprenditori, specie nel nostro Paese. Purtroppo la mancata percezione dell’importanza di questo tipo di mercato, vuoi per non conoscenza, vuoi per disinteresse, costituisce sicuramente un’arma a doppio taglio; infatti, se da un lato toglie la possibilità di accedere a tutta una serie di segmenti di clientela, dall’altro predispone al facile affidamento ad aziende più o meno serie, per recuperare il tempo perduto, con alta probabilità di investimenti sballati e non produttivi. Parliamo di una situazione che ho avuto modo di riscontrare come diffusa a macchia di leopardo in tutta Italia, anche nelle grandi città, figlia sicuramente della tipica riottosità della nostra classe imprenditoriale verso alcune novità. Ancora quest’anno ricevevo richieste d’informazioni da parte di colleghi riguardo booking. Com, se era valido come canale…

Il mio consiglio è naturalmente di agire immediatamente in favore del miglioramento della propria promozione online, ma di informarsi prima approfonditamente sulle dinamiche del mercato prima di creare una strategia coesa e coerente. Ovviamente questa parte da un sito ben fatto, dotato di booking engine, che esprima in maniera trasparente e peculiare la propria Unique Selling Proposition e che calibri in maniera corretta la vendita sui canali intermediati (Booking etc.). Dall’altro lato va espressa una politica tariffaria o di revenue management in linea con i propri target, insieme ad un corretto presidio di tutti i canali di comunicazione social, da Tripadvisor a Facebook fino a Linkedin. Agli albergatori direi: affidatevi a professionisti seri del settore, che possano aiutarvi a muovervi al meglio in questo mondo, con il massimo profitto possibile in base ad investimenti sostenibili. In ogni caso il tutto va inserito all’interno del più ampio business plan, armonizzando la strategia online con quelle più tradizionali, e cercate di porre attenzione a certe mode portate avanti da operatori poco affidabili, che vi suggeriranno come unica fonte di profitto: Il revpar è un indice di produzione industriale, ma occhio, non sono i soldi che un imprenditore si mette in tasca! Perdonate la schiettezza…

Per quanto corretto possa essere l’approccio alle problematiche di un mercato di riferimento, per quanto ottimale sia l’utilizzo degli strumenti offerti dall’ ICT e dalle opportunità manifeste anche (grazie) alla crisi, le Banche, l’accesso al credito, le finanziarie in generale, coprono il ruolo inatteso di deterrente tra l’ideale di business di un Albergatore e la sua reale possibilità operativa nel perseguirlo. Lo scenario è davvero questo ed è così grigio ?

E’ purtroppo cronaca quotidiana di come la mancanza di liquidità sia il massimo dei problemi per le imprese, anche ricettive, in Italia. Il progressivo assottigliarsi del margine sicuramente influisce non solo sulla capacità di reinvestimento nello sviluppo delle strutture, ma oramai anche sulla capacità di auto remunerazione del capitale precedentemente investito da parte degli imprenditori. Soffriamo di alcuni mali strutturali, tra cui sicuramente gli eccessivi costi gestionali e del lavoro, ma anche l’incapacità degli istituti di credito, ormai in pieno regime di credit crunch, di fornire denaro a costi sostenibili. Purtroppo ritengo difficile che tale situazione cambi a breve termine, in questo senso mi spiace, ma lo scenario lo vedo ancora fosco, tuttavia il discorso cambia nel momento in cui vediamo la questione sotto un’altra ottica: quella gestionale. Di fatto l’incapacità di produrre reddito sovente deriva da alcune carenze manageriali o imprenditoriali, bisogna prendere coscienza che il modo di lavorare è oggi differente rispetto ad anche solo cinque anni fa, bisogna per tanto dirigersi verso modelli gestionali di tipo internazionale, anche per aziende piccole, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. Ad esempio, il controllo di gestione analitico tramite il sistema Uniform System of Account deve diventare una prassi quotidiana, il calcolo dell’EBITDA non può più essere eluso ed il Budget Preventivo deve divenire non più un mero strumento fiscale o contabile, ma la bussola della nostra operatività, riflettendo su tutte le potenzialità dei meccanismi di gestione del debito.

L’erogazione del credito concepita come fatto sin ora, non appartiene più alle logiche di un mercato globalizzato che deve guardare al futuro, si dovranno sempre di più per il futuro introdurre concetti quali crowfunding e corporate bond anche per le PMI, con sottoscrittori anche fondi; si dovrà in questo ambito valutare politiche industriali di distretto in grado di rendere tante PMI soggetti finanziabili nell’ ambito di processi aggregativi. Contemporaneamente, il controllo della brand reputation, una politica promozionale coerente e trasparente, l’analisi del mercato, la conoscenza di segmenti di clientela e, infine, una corretta politica tariffaria, vi permetteranno di produrre ricavi di un certo rilievo. Iniziando ad agire in questa maniera, non solo sarà possibile fronteggiare il perdurante scenario di crisi, ma molto probabilmente effettuare l’agognato salto di qualità.

Vi aspettiamo il 12 giugno per condividere con voi queste e molte altre tecniche gestionali.

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Prodotti di cortesia per hotel

Prodotti di Cortesia e le nuove normative

La nuova normativa europea che regola la vendita dei prodotti cosmetici è la 1223/2009, ed entrerà in vigore il 11/07/2013.

Per prodotti cosmetici si intendono ad esempio creme, lozioni, gel, oli per la pelle, saponi, sali e detergenti da bagno, shampoo, per cui i prodotti per il corpo della linea cortesia per Albergo fanno parte dei cosmetici, ci sarà quindi un adeguamento a questa normativa da parte degli operatori del settore.

L’etichetta dovrà contenere delle informazioni obbligatorie e nella lingua del paese in cui è venduto il prodotto:

  • Il nome e indirizzo/località della persona responsabile del prodotto (fabbricante, distributore)
  • Il paese di origine se sono prodotti d’ importazione
  • Il contenuto nominale del prodotto (ml, gr)
  • Il numero di lotto di produzione
  • L’elenco degli ingredienti

L’indicazione della durata minima non è obbligatoria per questi prodotti se hanno una durata minima superiore ai trenta mesi, ma devono riportare la durata del prodotto una volta aperto.

Nessun prodotto che sia stato oggetto di sperimentazione animale potrà essere messo in commercio.

Non sarà possibile spacciare un prodotto made in italy, solo perchè il prodotto è stato confezionato in Italia ma il contenuto magari è made in Cina, frode che ha già visto coinvolti i prodotti cortesia, vedi post www.impresahotel.it/prodotti-di-cortesia/sai-cosa-stai-comprando

Un’ampia gamma di prodotti di linea cortesia è visibile su www.linea-cortesia.it

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Approfondimenti

E’ meglio la qualità!

Leggendo l’articolo sul settimanale Panorama del 3 Aprile, in merito ai sospetti di false recensioni su TripAdvisor, si fa riferimento con un esempio di una possibile complicità di un’azienda fornitrice di prodotti prodotti cortesia, che pur di vendere i suoi prodotti fornisce nel “pacchetto” anche delle recensioni positive su TripAdvisor.

Purtroppo a volte alcune aziende, a corto di proposte serie, con poca professionalità, con prodotti mediocri si inventano di tutto per vendere i loro prodotti.
Noi pensiamo che un azienda che fornisce un Albergo debba in qualche modo essere parte propositiva per far “vendere” meglio le camere all’Albergo cliente, con prodotti di qualità e utili all’ospite per il suo confort e benessere per far scaturire vere recensioni positive su TripAdvisor.

Prodotti di linea cortesia di qualità che si fanno apprezzare dai clienti, minibar innovativi, prodotti biologici per rifornimento minibar, bollitori, doccette per cromoterapia, sono solo alcuni esempi di articoli che Fas Italia propone al servizio dell’ospite che si fanno ricordare ed elogiare.

Frequentiamo molti corsi dedicati agli Albergatori per meglio compenetrarci nel loro lavoro, per comprendere meglio le loro problematiche e aspettative. Cosi possiamo proporre soluzioni valide, anticipando le richieste dei clienti.
Nella nostra news del 28/12/12, dove abbiamo fatto riferimento alla nostra crescita, pur in questi momenti di crisi, grazie alle nostre proposte concrete con articoli innovativi e di qualità che hanno aiutato i nostri clienti a crescere. Se crescono i nostri clienti cresciamo anche noi ed è per questo che dedichiamo tanto tempo alla ricerca di nuovi prodotti, soluzioni diverse, idee da proporre, articoli utili per i nostri clienti.
Crediamo infatti che sia importante essere non un semplice fornitore, ma soprattutto un partner con cui confrontarsi e collaborare per ottenere dei risultati concreti.

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Approfondimenti

Frigobar più vantaggi che svantaggi!

Ci piace conoscere il mercato in cui operiamo per offrire pronte e innovative soluzioni ai nostri clienti, per questo ci documentiamo sempre e visitiamo fiere del settore in Italia e all’Estero. Mi sono imbattuto in un articolo on-line dell’ Independent in cui si parlava dei minibar. Nell’articolo, in sintesi, si faceva riferimento ad alcune problematiche sulla gestione dei frigobar suggerendo la loro rimozione dalle camere per inserire dei distributori automatici nei corridoi.  Ora  essendo un argomento dove Fas Italia è preparatissima ho inviato un email ad uno dei commentatori dell’articolo.

Gentile Melvin Gold
Mi presento sono Stefano Mando’ CEO di Fas Italia, società italiana specializzata nel settore delle Forniture per Hotel.
Le scrivo essendo lei un noto consulente per il settore alberghiero e in merito all’articolo pubblicato su
www.independent.co.uk/travel/hotels/hotels-call-time-on-the-minibar-theyre-too-much-hassle-to-maintain-and-too-expensive-to-police-8555237.html, in cui si evidenzia che molti hotel stanno eliminando i frigobar nelle camere e stanno inserendo i distributori automatici nei corridoi.
Mi permetto di dissentire da queste politiche, sia forse perché sono di parte, sia perché il servizio del frigobar, se utilizzato in maniera diversa dallo standard, può essere, non solo una fonte di reddito, ma anche un mezzo per farsi ricordare dei clienti ed ottenere magari anche dei commenti positivi sui social network, oltre a offrire all’ospite la possibilità di bere o mangiare uno snack a qualsiasi ora del giorno e della notte direttamente nella sua camera. (vedi nostro sondaggio su Facebook e www.impresahotel.it/da-sapere/sondaggi-facebook)

Ad esempio il nostro approccio e’ quello di proporre ai nostri clienti dei minibar innovativi e/o artistici, come il nostro minibar che all’apertura dello sportello da un messaggio di benvenuto all’ospite e può fornire informazioni sui prodotti contenuti all’interno o altri messaggi gestibili dall’albergatore, oppure il nuovo servizio che permette, cliccando con il cellulare su un QRCODE, di visualizzare sul cellulare dell’ospite il listino dei prodotti del frigobar con relative foto.
Abbiamo creato dei mobili multifunzione dove all’interno, oltre che al minibar ci sono tutti i prodotti di servizio al’ospite, cassaforte, tv, set bollitore, ecc.
Oppure i frigobar personalizzabili cosi da poter inserire il minibar all’interno della camera, in quanto oggetto di design, e non nasconderlo all’interno di un armadio dove a nessuno lo vede, o BioFrost un frigobar con porta in vetro dove all’interno si trovano prodotti biologici e per celiaci. Il minibar che invia alla reception un segnale di apertura della porta, così per avere la lista delle camere dove andare a controllare l’eventuale consumo e per il rifornimento dei prodotti utilizzati.

Se a volte gli albergatori si lamentano del poco ritorno economico che hanno dal servizio di minibar si dovrebbero per prima cosa interrogare sui prezzi e sui prodotti che inseriscono all’interno del frigobar, a nessuno piace pagare un costo elevato per un pacchetto di noccioline, ma se all’interno del minibar facciamo trovare all’ospite dei prodotti sfiziosi e golosi a prezzi equi, le vendite salirebbero e con esse i guadagni.
Noi ad esempio consigliamo ai nostri clienti di inserire prodotti sfiziosi o golosi e/o prodotti biologici.
In fondo anche per i minibar basterebbe applicare alcune regole del Revenue Management, in sintesi se hai delle camere invendute  abbassa il prezzo, ti copriranno i costi fissi, se il minibar non viene utilizzato fai modo che il cliente lo utilizzi.
Crediamo quindi che con un po’ di fantasia e creatività si possono ottenere dei risultati positivi anche da quei servizi che per abitudine o mancanza di attenzione sono trascurati e quindi non renumerativi.
La ringrazio del tempo dedicato e spero che le abbia suscitato un interesse.
Sarò molto lieto di una sua opinione a riguardo.

Ecco la risposta, tradotta e sintetizzata
Caro Stefano
E ‘interessante conoscere la vostra azienda e la gamma di prodotti che offrite. Vedo che hai un approccio creativo al minibar, non siete una società tradizionale.
L’articolo è stato pubblicato in un giornale inglese, The Independent di Domenica. I miei commenti sono un punto di vista sui minibar che possono causare delle difficoltà operative per la gestione alberghiera. Io continuo a credere che di fatto il problema è corretto, almeno nel Regno Unito, ma, naturalmente i minibar, continueranno ad essere installati in molti alberghi come fonte di profitto e servizio clienti.

Cordiali saluti
Melvin Gold