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Le pulizie in Albergo -3-

Tempi e consigli per un servizio efficiente

Quanto tempo è necessario per effettuare le pulizie in albergo? Non c’è una risposta universale: bisogna tener presenti il numero delle camere e il personale impiegato. Inoltre, vanno considerate le dimensioni della camera: una suite suddivisa in più ambienti necessita sicuramente di più tempo rispetto a una camera standard.

Fare le pulizie non è semplice tuttavia ci sono degli accorgimenti che si possono adottare per rendere più facile lo svolgimento dei lavori. Il punto di partenza è Arredamento della camera: infatti, la scelta e il posizionamento degli arredi sono sicuramente dei fattori che influenzano il lavoro. Ad esempio, ci sono superfici che richiedono maggior cura e attenzione, per cui se si ha poco personale da destinare alle pulizie è opportuno scegliere mobili e complementi che si possano pulire con estrema facilità. Inoltre, piccoli spazi fra i mobili o fessure non raggiungibili con scopa o aspirapolvere favorisce il proliferare di allergeni e polvere.

In più, si consiglia di collocare in camera solo i mobili e i complementi strettamente necessari: non sovrabbondare con le decorazioni, come quadri e suppellettili, perché anche questi vanno puliti!

Altro fattore che influenza i tempi e le operazioni di pulizia è il cliente. Gli ospiti non sono tutti uguali: ci sono persone che mantengono un certo ordine e altre che, al contrario, sono più inclini al disordine. In questi casi, le cameriere ai piani devono destreggiarsi tra gli effetti personali del cliente come valigie o vestiti.

Le cameriere devono essere pronte a fronteggiare qualsiasi evenienza: anche in questo caso scegliere uno staff in grado di effettuare il servizio in maniera veloce e discreta può fare la differenza.

Perché la discrezione è fondamentale? Perché, come dicevamo, i clienti spesso hanno tantissime pretese anche quella di rimanere in camera durante le pulizie! In questo caso le operazioni sono ulteriormente rallentate, sempre che si riesca ad effettuare un lavoro a regola d’arte. Ci sono anche ospiti che appendono il cartellino “non disturbare” per più giorni di seguito: questo poi non facilita la pulizia della camera anche se, generalmente, non dovrebbe essere permesso per più di due giorni di fila.

La cameriera deve poter entrare nella camera, anche previo accordo con l’ospite, non solo per effettuare la pulizia degli ambienti ma anche per sincerarsi delle condizioni del cliente e dello stato generale della stanza. È indispensabile non far trascorrere più di due giorni senza entrare in una camera, per evitare che lo sporco si accumuli al punto tale da dover intervenire in maniera più pesante e dispendiosa in termini di tempo.

Se pensate che fare la cameriera sia un lavoro semplice, adesso dimostreremo che non è così! Una cameriera, infatti, non si occupa solo di sistemare il letto, cambiare la biancheria o riassettare il bagno, ma deve effettuare anche la pulizia di tutto ciò che è presente in camera.

Una ricerca condotta dall’Universita di Houston e Purdue, presentata durante un congresso dell’American Society for Microbiology di San Francisco, ha dimostrato come i batteri nelle stanze d’albergo si annidino su oggetti insospettabili. La ricerca è stata condotta prendendo a campione degli alberghi del Texas, dell’Indiana e del South Carolina. Gli angoli più contaminati sarebbero gli interruttori della luce, i telecomandi e la tastiera del telefono. Non sorprendono, invece, il lavandino e il water.

La minaccia reale si nasconde negli attrezzi del mestiere: spugne, guanti, scope e così via. Questi strumenti figurano tra i più contaminati e fungono da veicolo di diffusione di germi e batteri.
A oggi, quindi, è richiesta una maggiore attenzione agli albergatori nell’offrire agli ospiti degli ambienti effettivamente puliti e sicuri, utilizzando prodotti specifici e rinnovando frequentemente gli attrezzi utilizzati per la pulizia.